Olimpiadi: maggio 2022
In pochi giorni a inizio maggio si concentrano molti eventi olimpici: è tempo delle finali nazionali individuali e a squadre, ma anche di Balkan Mathematical Olympiad.
In pochi giorni a inizio maggio si concentrano molti eventi olimpici: è tempo delle finali nazionali individuali e a squadre, ma anche di Balkan Mathematical Olympiad.
Si sono concluse con un ex-aequo in cima alla classifica le finali nazionali delle Olimpiadi italiane della matematica. Infatti Matteo Damiano, del liceo Galileo Ferraris di Torino, e Massimiliano Foschi, del liceo Galileo Galilei di Civitavecchia, hanno ottenuto entrambi punteggio pieno: 42 punti, replicando così esattamente il gradino più alto del podio dello scorso anno. Durante la premiazione di domenica mattina, in realtà, Massimiliano Foschi è stato annunciato come secondo a 41 punti, ma un successivo ricontrollo della sua soluzione del problema 6, in particolare una sua parte che era stata “nascosta” nella pagina dedicata alla soluzione del problema 1, gli ha permesso di ottenere quel punto mancante che lo ha portato al punteggio pieno.
Al terzo posto si è classificato con 38 punti Luca Sartori del liceo Da Ponte di Bassano del Grappa, che ha fatto la gara “in trasferta” da Cipro, dove si trovava per le Balkan Mathematical Olympiad. Sempre a Cipro ha gareggiato anche il quarto classificato, con 36 punti: Massimo Gasparini del liceo Fermi di Padova. Quinto con 35 punti è arrivato Valerio Stancanelli del liceo Dini di Pisa. Alle sue spalle, al sesto posto, la prima delle 31 studentesse in finale: Daria Pasqualetti sempre del Dini di Pisa, con 34 punti.
I primi tre classificati hanno ricevuto ciascuno un premio offerto da Huawei: un Huawei Matepad per Damiano e un Huawei Nova per Foschi, un Huawei Watch per Sartori. Tutti coloro che hanno vinto una medaglia hanno avuto poi come premio libri di matematica, per continuare a supportare la loro passione.
Le studentesse e gli studenti presenti alla finale hanno provato a risolvere 6 problemi matematici, di difficoltà crescente, in 4 ore e mezza. Se il problema 1 ha dato punti a 277 persone, il problema 6 ha mostrato la propria difficoltà, lasciando fare qualche punto solamente a 12 concorrenti.
In totale sono stati premiati 152 dei 301 concorrenti: 25 con la medaglia d’oro, 56 con la medaglia d’argento e 71 con la medaglia di bronzo. Tra gli altri e le altre, 54 hanno ricevuto una menzione d’onore per aver risolto in maniera completamente corretta almeno uno dei 6 problemi proposti.
Alle premiazioni hanno preso parte: per l’Unione Matematica Italiana il presidente , prof. Piermarco Cannarsa, la vicepresidente, prof.ssa Rita Pardini, e il Tesoriere-Amministratore, prof. Fausto Ferrari, per il Comune di Cesenatico gli assessori Emanuela Pedulli e Jacopo Agostini, per l’I.S.I.S. Leonardo da Vinci di Cesenatico il professor Roberto Buda, per Huawei, main sponsor delle Olimpiadi italiane della matematica, l’ing. Jonathan Gambini, la dott.ssa Margherita Azzoni Tognola e la dott.ssa Alessandra Crudo.
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito delle olimpiadi.
Sabato 7 maggio ci sono stati i primi risultati delle Olimpiadi di Matematica, quest’anno di nuovo a Cesenatico. Il sabato è infatti, nel weekend romagnolo, il giorno delle finali delle gare a squadre, i cui risultati si sanno immediatamente allo scadere del tempo.
CESENATICO (FC) – Dal 5 all’8 maggio 2022 si svolgeranno le finali nazionali delle Olimpiadi della matematica, giunte alla loro trentottesima edizione. Le Olimpiadi tornano in presenza dopo due anni in cui le gare, pur non fermandosi, si sono dovute tenere da remoto, e lo fanno sulla riviera romagnola, in quella Cesenatico che le ospita fin dal 1989.
In questi giorni stanno circolando nuove bozze di decreto-legge sulla formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria. L’UMI-CIIM, allarmata da alcune posizioni che stanno emergendo, ribadisce la sua posizione su questa riforma, con questo comunicato della Presidente Maria Mellone.
L’UMI-CIIM (Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica dell’Unione Matematica Italiana) chiede da tempo lo sviluppo di un percorso di formazione iniziale specifico per gli insegnanti di scuola secondaria: pensiamo che tante delle difficoltà dell’insegnamento della nostra disciplina (e anche di tutte le altre) dipendano dall’assenza completa e grave di tale percorso. In questa direzione la riforma per la formazione inziale degli insegnanti di scuola secondaria, attesa da più di 20 anni e che il Governo sta per avviare, può rappresentare una svolta formativa e culturale importantissima per il nostro paese. La qualità dell’educazione scientifica di base, infatti, passa per la qualità e la formazione degli insegnanti, e sappiamo bene quanto sia importante un’educazione scientifica di qualità per tutti e quanto in Italia si arranchi in tal senso. Anche il gender gap nelle materie STEM, così critico nel nostro paese, può essere ridotto attraverso un percorso di formazione insegnanti di qualità in cui si punti fin dall’inizio a lavorare esplicitamente su questo tema.
Negli scorsi mesi, diverse associazioni scientifiche, tra cui la nostra, hanno espresso in maniera chiara al Ministro dell’Istruzione e alla Ministra dell’università e della ricerca la necessità che il percorso di formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria debba essere unitario, post-laurea magistrale e pre-immissione in ruolo.
Nella bozza del decreto-legge che a breve sarà discussa in Consiglio dei Ministri si disegna un percorso di formazione che non tiene adeguatamente conto di questa necessità, e rischia in questo modo di non garantire la qualità della formazione dei futuri insegnanti.
In particolare, viene data la possibilità di iscriversi al percorso di formazione iniziale per insegnanti in parallelo alla laurea triennale. Questa scelta rischia di vanificare il senso della riforma, avendo delle conseguenze formativamente devastanti e facilmente prevedibili. Innanzitutto, un percorso in parallelo con il percorso di laurea triennale rischia di non essere frequentato o comunque essere frequentato con difficoltà per via della sovrapposizione con il percorso di laurea: questo a discapito del necessario sviluppo laboratoriale del percorso di formazione insegnanti. Inoltre, la trattazione di questioni inerenti alla didattica disciplinare risulterebbe sterile con degli studenti che non abbiano avuto modo di acquisire i linguaggi e le forme di pensiero caratteristiche delle discipline, con riferimento anche alle principali tappe del loro sviluppo storico-epistemologico (si parla di didattica laddove la conoscenza disciplinare sia consolidata: è un solid finding della formazione insegnanti). D’altra parte rimane davvero problematico immaginare sulla base di cosa verrebbe fatta la selezione per accedere al percorso iniziale di formazione insegnanti (a numero chiuso) se gli aspiranti studenti non hanno ancora avuto modo di acquisire adeguate competenze e basi epistemologiche relative alle discipline previste dalle specifiche classi di concorso. Infine, il percorso parallelo della laurea (triennale o magistrale) con il percorso di formazione inziale degli insegnanti avrà il naturale effetto di allungare la carriera universitaria “regolare” degli studenti, creando il potenziale (e facilmente prevedibile) paradosso di avere persone che terminano il percorso di formazione inziale per l’insegnamento ma non la laurea triennale o magistrale, non garantendo in questo modo la formazione di personale docente con i titoli necessari per il reclutamento nel numero desiderato.
Il danno ad una riforma così importante che può fare una scelta del genere può essere devastante e difficilmente riparabile con emendamenti a posteriori, rischiando di demolire il senso di una riforma che, come detto, si attendeva da anni.
L’UMI-CIIM ritiene dunque indispensabile richiamare l’attenzione di tutti i Ministri su questa scelta e chiede, nell’interesse della qualità della formazione dei futuri insegnanti, un cambio di rotta rispetto a questo punto del decreto legge auspicando un ritorno al principio che al percorso per la formazione iniziale per l’insegnamento si accede con il titolo magistrale e, comunque, almeno dopo aver conseguito la laurea triennale. L’UMI-CIIM, infine, ribadisce la propria disponibilità a collaborare per ulteriori confronti sul fondamentale tema dell’elaborazione di un percorso significativo di formazione iniziale per gli insegnanti di scuola secondaria.
25 aprile 2022
La Presidente delll’UMI-CIIM
Maria Mellone
Ad un anno dalla scomparsa l’Unione Matematica Italiana (UMI), anche grazie al supporto della famiglia Arena, istituisce un premio per onorare la memoria del Professor Orazio Arena, destinato a studiosi di analisi matematica. (Regolamento Premio Orazio Arena) Continua a leggere
Il 31 Marzo a Bologna si è svolta una giornata di lavoro tra l’Unione Matematica Italiana e l’Università di Bologna per celebrare i 100 anni dell’UMI.
Di seguito il racconto della giornata e i link al materiale multimediale per rivedere l’evento.
Per le Olimpiadi questo mese di aprile ha una grandissima e attesa novità: la prima gara internazionale in presenza dal 2020.
Il 31 marzo 2022 ricorre il primo centenario dell’Unione Matematica Italiana (UMI). Infatti, su invito di Vito Volterra, il 31 marzo 1922 Salvatore Pincherle, primo Presidente dell’Unione, scrisse a tutti i matematici dell’epoca descrivendo le finalità della nuova associazione che si andava costituendo. Continua a leggere
Nell’adunanza dei giorni 22-24 marzo, il CUN ha dato parere non favorevole alla bozza di revisione del DM 270/04, riguardante la struttura e il funzionamento delle classi dei corsi di studio. Continua a leggere
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La segreteria risponde al telefono dalle 11 alle 13
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