Risultati delle votazioni degli organi di governo dei Gruppi UMI

Votazioni per i Gruppi UMI

In totale sono state espresse 1446 preferenze. Sono state annullate 18 schede perché non sono state rispettate i vincoli del regolamento (differenza di genere).

Votazione dei responsabili

Responsabile eletto Preferenze Bianca
Codici e Crittografia Daniele Bartoli 20 3
DinAmici Claudio Bonanno 22 0
Licei Matematici Francesco Saverio Tortoriello 117 5
MIVA Serena Morigi 31 0
MSE Mattia Zanella 34 0
PRISMA Antonio Di Crescenzo 80 2
DIGIMATH Albano 41 3
INTELLIGENZA ARIFICIALE Pieraccini 82 6
TAA De Marchi 48 12
CliMath Giuseppe Floridia 24 2
Progetti di cooperazione internazionale con il Sud Globale Diletta Martinelli 27 3

Francesca Tovena candidata come Responsabile del gruppo “Licei Matematici”, ha ottenuto 48 preferenze.

Votazione per le giunte

Codici e Crittografia: la giunta è composta da 4 membri. E’ stato espresso un voto non valido

Noce 16
Zullo 11
Timpanella 8
Ceria 6
Bonini 5
Capuano 5

Francesca Tovena candidata come Responsabile del gruppo “Licei Matematici”, ha ottenuto 48 preferenze.
DinAmici: la giunta è formata da 4 membri.

Florio 18
Cherubini 16
Gianfelice 14
Cristadoro 13

Licei Matematici: la giunta è composta da 8 membri. Sono stati espressi tre voti non validi;

Guidone 65
Tomasi 59
Gambini 52
Faggiano 50
Bologna 49
Esposito 46
Lugaresi 45
Passaro 40
Mammana 39
Labasin 18
Lepellere 7

MIVA: la giunta è composta da 4 componenti. Sono stati espressi due voti non validi

Calatroni 10
Santa Cesarea 8
Prato 6
Donatelli 5

MSE: la giunta è composta da 4 membri. Sono stati espressi sette voti non validi

Soresina 20
Garavello 14
Viguerie 13
Scarabel 10
Loy 6
Iuorio 4

PRISMA: la giunta è composta da 8 membri. E’ stato espresso un voto non valido.

Ceci 51
Sacerdote 40
Dai Pra 38
Marinucci 31
Fuhrman

17
Scalas 15
Trivellato 11
Ascione 11
Pascucci 9

DIGIMATH: la giunta è composta da 5 membri.

Brunetto 39
Telloni 28
Taranto 19
Miranda 18
Alessio

10

INTELLIGENZA ARTIFICIALE: la giunta è composta da 8 membri. Sono stati espressi tre voti non validi.

Morini 61
De Vito 47
De Rossi 22
Zunino 20
Leonardo

19
Gualandi 18
Maggesi 15
Barra 14
Dragomir 5

TAA: la giunta è composta da 4 membri. Sono stati espressi tre voti non validi.

Conti 37
Vinti 29
Dell’Accio 26
Campiti 25

Climath
TAA: la giunta è composta da 4 membri.

Leocata 17
Cammilli 15
Livieri 13
Kuna 10
Lucarini 9

Progetti di cooperazione internazionale con il Sud Globale: la giunta è composta da 4 membri. E’ stato espresso un voto non valido.

Terracini 22
Malaspina 19
Angella 16
Bazzoni 7

Alessio Figalli, Medaglia Fields 2018, nominato Socio Onorario dell’UMI

Mercoledì 25 Maggio, nell’ambito del “Congresso100-800” tenuto a Padova per celebrare i 100 anni dell’Unione Matematica Italiana e gli 800 anni dell’Università di Padova e organizzato congiuntamente dall’UMI e dal Dipartimento di Matematica “Tullio Levi-Civita” dell’Università di Padova, la Medaglia Fields 2018, Alessio Figalli, è stato nominato Socio Onorario dell’Unione Matematica Italiana dal Presidente UMI Piermarco Cannarsa. È il primo matematico, nella storia dell’UMI, a cui viene concesso lo status di Socio Onorario.

Il presidente dell'UMI, Piermarco Cannarsa, e Alessio Figalli

Il presidente dell’UMI, Permarco Cannarsa, e Alessio Figalli. © Università di Padova

La Medaglia Fields rappresenta uno dei maggiori riconoscimenti che possono essere ricevuti in ambito matematico dalla comunità matematica internazionale ed è spesso considerato come una sorta di “Nobel” della matematica. Contestualmente alla nomina di Socio Onorario UMI Figalli ha tenuto una public lecture sull’ubiquità del trasporto ottimale nella affascinante cornice dell’auditorium Pollini proponendo una panoramica di questa teoria e alcune delle sue applicazioni tramite un excursus storico un excursus storico a partire da Gaspard Monge (fine del XVIII secolo) che introdusse il trasporto ottimale come strumento per capire il modo più efficiente di trasportare una distribuzione di materiale da un luogo all’altro per costruire fortificazioni, passando per Kantorovich (anni ’40) che sviluppò questa teoria e per il suo lavoro ricevette il premio Nobel per l’economia, fino ai risultati degli ultimi 30 anni, durante i quali il trasporto ottimale ha trovato diverse applicazioni in svariati ambiti, non solo matematici, e in particolare nel miglioramento degli algoritmi di intelligenza artificiale.

Mozione sul riordino dei saperi

[Riportiamo in questo post la mozione sul riordino dei saperi approvata dalla Commissione Scientifica dell’UMI del 25 maggio 2022. Questa mozione è disponibile anche alla pagina sulla classificazione dei saperi, cui fa riferimento.]

All’interno dell’Area 01 del CUN di cui la Matematica fa parte, è in atto un dibattito sulla riforma della classificazione dei saperi annunciata dalla Ministra dell’Università e della Ricerca e finalizzata a incentrare il sistema di reclutamento e dei passaggi di ruolo sui Macrosettori Concorsuali e non più sui Settori Concorsuali (DdL 2285).

La bozza di DdL 2285 in discussione presso la Commissione Istruzione del Senato contiene all’Articolo 5 una revisione del reclutamento dei Ricercatori a tempo determinato, attualmente normato dall’art. 24 della L.240/2010. L’applicazione del DdL 2285 nel suo testo attuale prevede una modifica puntuale dell’Art. 24 secondo la quale le parole «settore concorsuale» siano sostituite da «macrosettore concorsuale». Pertanto il reclutamento di un ricercatore comporterebbe la specifica del Macrosettore 01/A e di un eventuale profilo tramite l’indicazione di uno o più Settori ScientificoDisciplinari. La valutazione sarebbe affidata a Commissari
sorteggiati all’interno dello stesso Macrosettore 01/A senza alcun riferimento ai profili dei candidati.

Al contempo, non si hanno per ora notizie di previsioni di legge riguardanti l’Abilitazione Scientifica Nazionale (art. 16 della L.240/2010) e la chiamata dei professori (art. 18 della medesima legge).

La discussione è resa estremamente complessa a causa dell’incertezza del quadro normativo. Una revisione profonda della classificazione dei saperi, anche ai fini del reclutamento, dovrebbe essere successiva alla stabilizzazione delle norme per la riorganizzazione del sistema universitario.

Attualmente, la Matematica costituisce un unico Macrosettore Concorsuale (01/A Matematica) all’interno dell’Area 01. Questo Macrosettore corrisponde ad una comunità scientifica che culturalmente si identifica nell’unitarietà della Matematica, ma che allo stesso tempo, data la differenziazione e la specializzazione che nei suoi secoli di storia ha vissuto, vede oggi coesistere al suo interno domini di competenza molto diversificati per metodologie, connessioni con le altre discipline, consuetudini di pubblicazione, impatto della ricerca.

Gli strutturati del Macrosettore sono al momento circa 2300, di cui circa 1600 professori, suddivisi in 9 Settori ScientificoDisciplinari. Il Macrosettore comprende 6 Settori Concorsuali, le cui numerosità sono molto variabili, passando da un minimo di 92 professori a un massimo di 654.

Questo scenario evidenzia alcune rilevanti criticità. La competenza della  Commissione nella valutazione dei candidati potrebbe essere compromessa dalle succitate eterogeneità, mettendo anche a rischio la tenuta del sistema di fronte a eventuali contenziosi. In questa situazione si dovrebbero richiedere, ad esempio, la specifica di un profilo per i candidati e la selezione di una Commissione giudicatrice coerente con il profilo indicato. Inoltre, se un’analoga revisione della norma dovesse essere applicata anche per la chiamata dei professori, le stesse criticità  si riproporrebbero e metterebbero in serie difficoltà l’organizzazione ed il reclutamento dell’intera comunità accademica matematica.

Nel caso in cui anche l’Abilitazione Scientifica Nazionale non fosse più distinta per Settori Concorsuali, ma per Macrosettori, sarebbero presenti le suddette problematiche, e in aggiunta la criticità relativa alla determinazione di criteri e parametri preselettivi (gli attuali valorisoglia). A questo proposito si osserva che i valorisoglia vigenti sono in più di un caso diversi tra Settori Concorsuali e talvolta sono distinti anche per Settore Scientifico Disciplinare. Di questa diversità qualsiasi forma di reclutamento dovrebbe necessariamente tenere conto.

Alla luce delle precedenti considerazioni, si evidenzia la necessità di una suddivisione del Macrosettore 01/A in ambiti omogenei per competenze e consuetudini di pubblicazione.

Uno scenario che tutelerebbe le specificità è dato dalla creazione di Macrosettori Concorsuali coincidenti con gli attuali Settori Concorsuali.

Uno scenario alternativo consiste nella creazione di Macrosettori Concorsuali non necessariamente coincidenti con gli attuali Settori Concorsuali, ma rappresentanti ambiti di ricerca omogenei e con valorisoglia ASN confrontabili.

In entrambi i casi è necessario garantire all’interno delle Commissioni giudicatrici la presenza delle competenze scientifiche attualmente rappresentate dai Settori ScientificoDisciplinari e la possibilità di specificare un profilo per il candidato. La possibilità di dettagliare un profilo consentirebbe inoltre, in fase di reclutamento, di includere candidati con competenze multidisciplinari e/o in discipline emergenti.

Infine, si osserva che, anche in ambito didattico, un eccessivo accorpamento delle competenze specifiche dei vari settori è ritenuto inadatto a raggiungere gli obiettivi culturali prefissati, come risulta anche dal parere del CUN espresso nell’adunanza del 24 marzo 2022 (https://www.cun.it/uploads/7573/PAREREREVISIONE270.pdf?v=).

Comunicato UMI-CIIM sulla formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria – 25 aprile 2022

In questi giorni stanno circolando nuove bozze di decreto-legge sulla formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria. L’UMI-CIIM, allarmata da alcune posizioni che stanno emergendo, ribadisce la sua posizione su questa riforma, con questo comunicato della Presidente Maria Mellone.

L’UMI-CIIM (Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica dell’Unione Matematica Italiana) chiede da tempo lo sviluppo di un percorso di formazione iniziale specifico per gli insegnanti di scuola secondaria: pensiamo che tante delle difficoltà dell’insegnamento della nostra disciplina (e anche di tutte le altre) dipendano dall’assenza completa e grave di tale percorso. In questa direzione la riforma per la formazione inziale degli insegnanti di scuola secondaria, attesa da più di 20 anni e che il Governo sta per avviare, può rappresentare una svolta formativa e culturale importantissima per il nostro paese. La qualità dell’educazione scientifica di base, infatti, passa per la qualità e la formazione degli insegnanti, e sappiamo bene quanto sia importante un’educazione scientifica di qualità per tutti e quanto in Italia si arranchi in tal senso. Anche il gender gap nelle materie STEM, così critico nel nostro paese, può essere ridotto attraverso un percorso di formazione insegnanti di qualità in cui si punti fin dall’inizio a lavorare esplicitamente su questo tema.

Negli scorsi mesi, diverse associazioni scientifiche, tra cui la nostra, hanno espresso in maniera chiara al Ministro dell’Istruzione e alla Ministra dell’università e della ricerca la necessità che il percorso di formazione iniziale degli insegnanti di scuola secondaria debba essere unitario, post-laurea magistrale e pre-immissione in ruolo.

Nella bozza del decreto-legge che a breve sarà discussa in Consiglio dei Ministri si disegna un percorso di formazione che non tiene adeguatamente conto di questa necessità, e rischia in questo modo di non garantire la qualità della formazione dei futuri insegnanti.

In particolare, viene data la possibilità di iscriversi al percorso di formazione iniziale per insegnanti in parallelo alla laurea triennale. Questa scelta rischia di vanificare il senso della riforma, avendo delle conseguenze formativamente devastanti e facilmente prevedibili. Innanzitutto, un percorso in parallelo con il percorso di laurea triennale rischia di non essere frequentato o comunque essere frequentato con difficoltà per via della sovrapposizione con il percorso di laurea: questo a discapito del necessario sviluppo laboratoriale del percorso di formazione insegnanti. Inoltre, la trattazione di questioni inerenti alla didattica disciplinare risulterebbe sterile con degli studenti che non abbiano avuto modo di acquisire i linguaggi e le forme di pensiero caratteristiche delle discipline, con riferimento anche alle principali tappe del loro sviluppo storico-epistemologico (si parla di didattica laddove la conoscenza disciplinare sia consolidata: è un solid finding della formazione insegnanti). D’altra parte rimane davvero problematico immaginare sulla base di cosa verrebbe fatta la selezione per accedere al percorso iniziale di formazione insegnanti (a numero chiuso) se gli aspiranti studenti non hanno ancora avuto modo di acquisire adeguate competenze e basi epistemologiche relative alle discipline previste dalle specifiche classi di concorso. Infine, il percorso parallelo della laurea (triennale o magistrale) con il percorso di formazione inziale degli insegnanti avrà il naturale effetto di allungare la carriera universitaria “regolare” degli studenti, creando il potenziale (e facilmente prevedibile) paradosso di avere persone che terminano il percorso di formazione inziale per l’insegnamento ma non la laurea triennale o magistrale, non garantendo in questo modo la formazione di personale docente con i titoli necessari per il reclutamento nel numero desiderato.

Il danno ad una riforma così importante che può fare una scelta del genere può essere devastante e difficilmente riparabile con emendamenti a posteriori, rischiando di demolire il senso di una riforma che, come detto, si attendeva da anni.

L’UMI-CIIM ritiene dunque indispensabile richiamare l’attenzione di tutti i Ministri su questa scelta e chiede, nell’interesse della qualità della formazione dei futuri insegnanti, un cambio di rotta rispetto a questo punto del decreto legge auspicando un ritorno al principio che al percorso per la formazione iniziale per l’insegnamento si accede con il titolo magistrale e, comunque, almeno dopo aver conseguito la laurea triennale. L’UMI-CIIM, infine, ribadisce la propria disponibilità a collaborare per ulteriori confronti sul fondamentale tema dell’elaborazione di un percorso significativo di formazione iniziale per gli insegnanti di scuola secondaria.

25 aprile 2022

La Presidente delll’UMI-CIIM

Maria Mellone

BUON COMPLEANNO UMI! L’Unione Matematica Italiana compie 100 anni

Il 31 marzo 2022 ricorre il primo centenario dell’Unione Matematica Italiana (UMI). Infatti, su invito di Vito Volterra, il 31 marzo 1922 Salvatore Pincherle, primo Presidente dell’Unione, scrisse a tutti i matematici dell’epoca descrivendo le finalità della nuova associazione che si andava costituendo. Continua a leggere

Comunicato UMI sulla crisi Ucraina

(English below)

L’Ufficio di Presidenza dell’UMI fa proprie le considerazioni espresse dal Governo Italiano in merito all’odierna aggressione militare in Ucraina

https://www.governo.it/it/articolo/dichiarazione-del-presidente-del-consiglio-mario-draghi/19226

ed esprime profonda solidarietà nei confronti del popolo e alle istituzioni ucraine in questo momento drammatico. Continua a leggere

UMI, Ucraina e ICM

Come tutti, l’UMI segue con apprensione la situazione in Europa orientale, la cui gravità è confermata dall’invito a lasciare l’Ucraina in via precauzionale rivolto ai nostri connazionali dall’Ambasciata d’Italia a Kiev. L’UMI auspica una soluzione diplomatica che faccia calare la tensione in questo scenario geopolitico, anche in vista del prossimo International Congress of Mathematicians di San Pietroburgo di luglio 2022, una grande occasione di confronto e collaborazione per i matematici di tutto il mondo.

Rinnovo quote sociali UMI 2022

Anche nel 2021, nonostante l’emergenza sanitaria da coronavirus Sars-Covid-2 l’Unione Matematica Italiana ha promosso e sostenuto numerose attività,
La sopravvivenza delle attività del’UMI nonché la possibilità di progettarne di nuove per seguire, promuovere e divulgare lo sviluppo delle Scienze Matematiche dipendono dal coinvolgimento e dal sostegno – anche economico – dei suoi soci.
La invitiamo a rinnovare la sua iscrizione, versando la quota sociale per iI 2022.

Per l’anno 2022 i soci potranno beneficiare della quota agevolata fino al 28 febbraio 2022.
https://umi.dm.unibo.it/area-soci/associarsi/

[Pubblicato il 16 novembre 2021, aggiornato il 14 gennaio 2022]

Articoli scientifici: c’è rivista e rivista

Nel lavoro di uno scienziato, pubblicare un articolo di ricerca su una rivista scientifica rappresenta certamente un traguardo importante. La pubblicazione di un articolo scientifico è fonte di soddisfazione per l’autore, ma ciò non significa che sia, in assoluto, “garanzia di qualità” e sinonimo di bontà del lavoro svolto. Esistono infatti differenze tra una rivista scientifica e l’altra e, di conseguenza, differente può essere il valore di questa garanzia; il prestigio del “placet” ricevuto dipende anche dalla reputazione scientifica della testata da cui deriva.

Esistono numerose riviste scientifiche specializzate. Alcune hanno una lunga tradizione, altre sono di recente fondazione, alcune sono pubblicate da case editrici prestigiose che traggono interesse nelle vendite dei loro prodotti, altre sono invece pubblicate da istituzioni che non traggono alcun vantaggio economico. Alcune hanno comitati editoriali molto autorevoli, altre invece non rispettano questo indicatore. Premettendo che il valore scientifico di un articolo è determinato dal riconoscimento che la comunità degli esperti di riferimento dà alle dimostrazioni utilizzate per provare le tesi esposte dall’autore, esistono molti parametri che possono aiutare a comprendere quanto sia autorevole una rivista (anche se in nessun caso, si ribadisce, l’autorevolezza così determinata della rivista garantisce completamente la qualità degli articoli in essa pubblicati).

Nonostante pareri controversi sulla questione, si può dunque tentare di valutare, per quanto possibile, quello che si è detto a proposito di una rivista di cui si sta parlando molto, sui media, negli ultimi mesi, i Proceedings of the American Mathematical Society, che è stata presentata da diversa stampa come “la più prestigiosa rivista matematica del mondo”. Questa affermazione è appropriata?

Senza nulla togliere al valore matematico specifico dei singoli articoli che pubblica, che può variare in modo drastico anche all’interno di uno stesso fascicolo, cominciamo col vedere come quella che è una tra le varie riviste della American Mathematical Society presenta se stessa sul suo sito, dove troviamo scritto che Proceedings of the American Mathematical Society è destinata a pubblicare “… articoli di ricerca brevi (non superiori a 15 pagine) in tutte le aree della matematica pura e applicata. Per essere pubblicato nei Proceedings un articolo deve essere corretto, nuovo e significativo”. Toni diversi da quelli, per esempio, usati per il Journal of the American Mathematical Society, altra rivista dell’AMS, i cui articoli per essere pubblicati devono essere … della più alta qualità”. Proseguendo, un altro parametro che potrebbe aiutare a capire se quella frase sui Proceedings sia congrua, è poi il posizionamento nelle classifiche “MCQ” (Mathematics Citation Quotient) del database MathSciNet, riferimento per la matematica mondiale: se ci restringiamo anche solo alle riviste di analisi matematica è classificato come 137° su 355 (dati 2019 estratti dall’Anvur), rispetto al 2° posto del già nominato Journal of the American Mathematical Society. Più in generale su altri database come Web of Science risulta essere al 152° posto su 330 tra le riviste di matematica generale, mentre nella classificazione Scopus appare come 111° su 378 nella stessa categoria.

Sebbene quindi non sia il caso di sottrarre ai Proceedings of the American Mathematical Society un valore assoluto, qualunque esso sia, forse la definizione di “più prestigiosa rivista matematica del mondo” è un po’ azzardata. Questa sede editoriale è considerata dalla comunità scientifica come adatta alla pubblicazione di articoli brevi il cui contenuto scientifico è solitamente considerato di medio impatto. L’importanza del risultato in sé, invece, dipenderà esclusivamente da quanto la comunità scientifica saprà riconoscerlo come tale.

Insomma, sarebbe auspicabile che i giornalisti evitassero inutili semplificazioni, per scongiurare impressioni sbagliate.