I rischi di ridimensionamento dell’università e della ricerca

Riportiamo una lettera aperta indirizzata al Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, e firmata, tra le altre persone, dai e dalle presidenti di Società scientifiche italiane, tra cui il presidente dell’UMI.

Il mondo dell’università e della ricerca pubblica è stato investito negli ultimi mesi da politiche del governo che introducono importanti cambiamenti.

A luglio 2024 la bozza di decreto sul finanziamento delle università1 aveva ridotto di circa 500 milioni in corso d’anno i fondi per il 2024, sollevando le proteste della Conferenza dei Rettori (CRUI) e del Consiglio Universitario Nazionale (CUN)2. Tale riduzione è stata poi confermata dal decreto ministeriale sul Fondo di finanziamento ordinario (FFO) del settembre 20243, che riduce di 173 milioni l’assegnazione dell’FFO e non assegna le coperture aggiuntive per i 340 milioni previsti dal piano per gli associati, recuperando le risorse dalla riduzione di quota storica, costo standard e perequazione. Oggi, dall’assegnazione dei fondi agli atenei, emerge che quasi tutti gli atenei statali hanno avuto riduzioni di fondi, con pochissime eccezioni.

In agosto è apparso il disegno di legge per il Reclutamento4 che cambia profondamente le figure previste per i giovani ricercatori e i docenti esterni. Si delinea la moltiplicazione di posizioni pre-ruolo, per neolaureati magistrali (“assistenti di ricerca junior”), neodottorati (“assistenti di ricerca senior”), giovani ricercatori (“contrattisti post-doc”, oltre agli attuali RTT), mentre resta congelato il “contratto di ricerca” che, a fronte di rigidi incarichi biennali, offriva tutele e remunerazioni maggiori. Si apre la possibilità di avere come docenti “professori aggiunti”: esperti esterni incaricati direttamente dai Rettori, con ruoli e prerogative interamente da definirsi.

In agosto è stato introdotto l’adeguamento Istat degli stipendi per i docenti universitari (+4,8% a parziale recupero dell’inflazione), senza fornire stanziamenti aggiuntivi nell’FFO 2024. Di fronte a bilanci sotto pressione, gli atenei per la copertura delle nuove spese potranno utilizzare le risorse che il precedente governo aveva assegnato per i piani straordinari di reclutamento, una parte di fondi precedentemente vincolati alla ricerca5 e i residui degli accordi di programma per l’edilizia universitaria.

Per quanto riguarda la governance del sistema, il 20 settembre è stato pubblicato il Decreto che crea un gruppo di lavoro per la riforma della Legge Gelmini sull’università, presieduto dalla Ministra Anna Maria Bernini e composto in prevalenza da persone che hanno già avuto responsabilità di rilievo nel sistema universitario del Paese6. La Commissione potrà intervenire sul reclutamento, sullo stato giuridico dei docenti, sull’assetto di governance e sulla valutazione dell’università e della ricerca, sulla base del mandato previsto dall’art.11 del ddl “Semplificazione” in esame al Senato7.

Tali misure sollevano serie preoccupazioni sul ridimensionamento dell’università e della ricerca pubblica. Come Presidenti di Società scientifiche italiane, che rappresentano migliaia di docenti universitari e ricercatori del Paese – impegnati ad affermare la ricerca italiana nel contesto internazionale – non possiamo condividere la deriva che si prospetta per la nostra università.

Sul piano del finanziamento, gli ultimi anni avevano consentito un certo recupero, anche grazie ai finanziamenti straordinari e temporanei del PNRR, avvicinando la spesa per ricerca pubblica allo 0,75% del PIL. Era questo l’obiettivo indicato nel 2022 dal rapporto del “Tavolo tecnico” insediato dal governo di Mario Draghi8. A partire da quest’anno si profila una preoccupante riduzione del finanziamento dell’università e della ricerca pubblica. La distribuzione delle risorse che si prospetta – attraverso i criteri adottati e i meccanismi premiali – sta portando a maggiori disparità tra grandi atenei e università “periferiche”. Nel quadro europeo, l’Italia – ora agli ultimi posti nella UE in termini di percentuale di laureati sugli occupati – aggraverebbe le distanze nei confronti dei maggiori paesi in termini di risorse disponibili. È necessario che la Legge di Bilancio 2025 assicuri un aumento delle risorse per l’università e la ricerca, in particolare per quanto riguarda la quota non vincolata dell’FFO.

Sul piano del personale, oggi circa il 40% di tutto il personale docente e di ricerca è costituito dagli oltre 20 mila assegnisti di ricerca e 9 mila RTDA, anche a seguito della proliferazione di posizioni di ricerca finanziate con i fondi PNRR. Nei prossimi tre anni intorno al 10% dei professori ordinari e associati andrà in pensione. Anziché favorire nuovi concorsi, il governo ha rallentato il turnover e creato incertezza sul reclutamento. Nel corso di un decennio, circa 15 mila ricercatori e ricercatrici italiane hanno trovato lavoro all’estero. Anziché favorire un “ritorno dei cervelli” e l’attrazione di personale qualificato dall’estero, le politiche del governo rischiano di condurre a una maggior emigrazione. È necessario che le nuove regole e le risorse per il reclutamento consentano di rinnovare il personale docente di ruolo e ridurre le condizioni di precariato.

Sul piano della qualità della ricerca – un tema su cui si è molto insistito negli ultimi anni, anche con l’introduzione dall’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) – ci sono preoccupanti segnali di ritorno indietro. Per le nuove figure di giovani ricercatori e per i “professori aggiunti” potrebbero non essere previsti concorsi pubblici. È necessario che chi insegna all’università sia scelto attraverso adeguati meccanismi di verifica delle competenze. Ulteriori preoccupazioni sul piano della qualità della formazione superiore provengono dall’espansione delle università telematiche private.

Alcune di queste preoccupazioni erano già state segnalate in una lettera alla Ministra Anna Maria Bernini del 9 novembre 2022 – all’indomani dell’insediamento del governo – sottoscritta da 108 società scientifiche italiane9.

Ci auguriamo che le voci delle Società scientifiche possano contribuire a fermare i rischi di un ridimensionamento – attraverso le attuali politiche del governo – dell’università e della ricerca pubblica in Italia.

 

I e le presidenti di Società scientifiche italiane:

Il presidente dell’Associazione Antropologica Italiana, Luca Sineo
Il vicepresidente dell’Associazione Energy Finance Italia, Paolo Falbo
La presidente dell’Associazione degli Italianisti, Silvia Tatti
Il presidente dell’Associazione Italiana di Economia del Lavoro, Lorenzo Cappellari
Il presidente dell’Associazione Italiana di Scienze Regionali, Domenico Scalera
La presidente dell’Associazione Italiana degli Economisti dell’Ambiente e delle Risorse Naturali, Valeria Costantini
La presidente dell’Associazione Italiana di Economia Sanitaria, Cinzia Di Novi
Il presidente dell’Associazione Italiana di Fisica Medica e Sanitaria, Carlo Cavedon
Il presidente dell’Associazione Italiana di Sociologia, Stefano Tomelleri
Il presidente dell’Associazione Italiana per la Ricerca in Storia Economica, Giuseppe De Luca
Il presidente dell’Associazione Italiana per la Storia dell’Economia Politica, Saverio Maria Fratini
La presidente dell’Associazione Italiana per la Storia del Pensiero Economico, Manuela Mosca
Il presidente dell’Associazione Italiana per la Ricerca in Computer Vision, Pattern Recognition e Machine Learning, Nicu Sebe
Il presidente dell’Associazione Italiana per lo Studio dei Sistemi Economici Comparati, Dario Sciulli
Il presidente dell’Associazione per la Matematica Applicata alle Scienze Economiche e Sociali, Andrea Consiglio
Il presidente della Consulta Universitaria del Cinema, Giacomo Manzoli
La presidente della Consulta Universitaria del Greco, Liana Lomiento
Il presidente della Consulta Universitaria del Teatro, Alberto Bentoglio
Il presidente della Consulta Universitaria di Studi Latini, Mario De Nonno
Il presidente di Economists for Peace and Security Italia, Raul Caruso
La presidente della Federazione Italiana Scienze della Vita, Chiara Tonelli
Il presidente del Gruppo 2003 per la Ricerca Scientifica, Rocco De Nicola
Il presidente della Società Informatica Italiana-GRIN, Fabio Gadducci
Il presidente della Società Italiana di Biologia Sperimentale, Francesco Cappello
Il presidente della Società Italiana di Econometria, Luca Fanelli
Il presidente della Società Italiana di Economia, Mario Pianta
Il presidente della Società Italiana di Economia dei Trasporti e della Logistica, Claudio Ferrari
Il presidente della Società Italiana di Economia dello Sviluppo, Federico Perali
Il presidente della Società Italiana di Economia Pubblica, Gilberto Turati
Il presidente della Società Italiana degli Storici Economici, Marco Doria
La presidente della Società Italiana delle Storiche, Vinzia Fiorino
La presidente della Società Italiana di Filologia Romanza, Maria Sofia Lannutti
La presidente della Società Italiana di Fisica, Angela Bracco
Il presidente della Società Italiana di Logica e Filosofia delle Scienze, Vincenzo Fano
Il presidente della Società Italiana di Matematica Applicata ed Industriale, Luca Formaggia
Il presidente della Società Italiana di Nefrologia, Stefano Bianchi
La presidente della Società Italiana di Scienza Politica, Franca Roncarolo
Il presidente della Società Italiana di Statistica, Marcello Chiodi
Il presidente dell’Unione Matematica Italiana, Marco Andreatta
 

Note

1. (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2024/07/30/24A03870/SG)
2. (https://www.accademiaaidea.it/wp-content/uploads/2024/07/PARERE-FFO-2024…)
3. (Decreto Ministeriale n. 1170 del 07-08-2024, pubblicato il 27/09/2024)
4. (https://www.governo.it/it/articolo/comunicato-stampa-del-consiglio-dei-m…)
5. (Dl 113/2024)
6. (https://www.mur.gov.it/it/news/venerdi-20092024/universita-firmato-dm-gr…)
7. (Atto Senato n. 1192)
8. (https://www.mur.gov.it/sites/default/files/2022-07/Documento_Tavolo_Rice…)
9. (https://www.scienzainrete.it/articolo/appello-ministra-bernini-cogliere-…)

Gruppi scientifico-disciplinari: ora è ufficiale

Il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato il DM del 2 maggio 2024, prot. n. 639 per la definizione dei nuovi gruppi scientifico-disciplinari, in sostituzione dei settori concorsuali e dei macrosettori concorsuali. Maggiori informazioni su https://www.mur.gov.it/it/news/mercoledi-08052024/universita-entrano-vigore-i-nuovi-gruppi-scientifico-disciplinari-i-docenti.

Questo è il passo conclusivo di un lungo percorso che ha coinvolto, per la parte di interesse, l’intera comunità matematica. Per ulteriori informazioni sull’iter della Revisione della Classificazione dei Saperi, si rimanda alla sezione https://umi.dm.unibo.it/classificazione-dei-saperi-area-01/

Indagine sulla percezione ASN in Area 01

Si è conclusa il 3-5-2024 l’indagine riguardante la percezione dell’ASN in Area 01. Tale indagine ha avuto una partecipazione elevata da parte di tutta la comunità. Il documento finale di sintesi è disponibile al seguente link.

Gli spunti ricevuti ci hanno permesso di svolgere al meglio il nostro ruolo di rappresentanti nella discussione al CUN.

Nel ringraziare tutti per la partecipazione, auguriamo buon lavoro!

I consiglieri CUN di Area 01

Massimo Caboara, Paola Inverardi, Antonio Marigonda

Risultati elezioni INdAM

Nei giorni 10 e 11 ottobre si sono tenute le consultazioni per il nominativo da proporre al Ministero per la Presidenza dell’Istituto Nazionale di Alta Matematica “Francesco Severi” (INdAM) e le elezioni per il componente del Consiglio di Amministrazione designato dalla comunità scientifica e per i componenti del Consiglio Scientifico.

I risultati dell’elezione sono i seguenti:

Presidente dell’INdAM: Cristina Trombetti

Componente del CdA: Filippo Bracci

Componenti del Consiglio Scientifico: Nicola Guglielmi, Domenico Marinucci, Marco Sammartino, Vincenzo Ferone, Angela Pistoia, Margherita Lelli-Chiesa, Giovanni Alberti.

Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito dell’INdAM a questa pagina.

[Post modificato il 16 ottobre per chiarire che il Presidente dell’INdAM non viene eletto direttamente, ma è di nomina ministeriale e quindi la votazione ha scopo puramente consultivo]

Un momento della panel session con la partecipazione delle tre società matematiche italiana, portoghese e spagnola

L’UMI al 3rd Women in Mathematics Meeting

Dal 24 al 26 Luglio 2023 si è tenuto a Coimbra il WM23 | 3rd Women in Mathematics Meeting portoghese.

L’UMI è stata invitata a dialogare in una panel session assieme al presidente della Società Matematica Portoghese e alla presidente della Società Reale Matematica Spagnola sul ruolo delle società matematiche nel promuovere la parità di genere.

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Classificazione dei Saperi – Area 01: nuovo aggiornamento

Abbiamo ricevuto dai rappresentanti al CUN una versione aggiornata (al 15 gennaio) del documento Note sulla revisione della classificazione dei saperi Area Matematica, disponibile in questa pagina.

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Classificazione dei saperi – aggiornamenti di luglio 2022

In questi mesi abbiamo seguito l’evoluzione della revisione della classificazione dei saperi, i cui dettagli sono raccolti in questa pagina. Abbiamo ricevuto dai rappresentanti al CUN una versione aggiornata (al 17 luglio) del documento Note sulla revisione della classificazione dei saperi Area Matematica, disponibile a partire dalla stessa pagina. In particolare questa versione amplia la precedente con un’analisi dell’esito dell’indagine/questionario proposta dagli stessi rappresentanti anche su queste pagine.

È stata inoltre introdotta una parte III del documento, con alcune considerazioni legate al testo di legge approvato il 30 giugno 2022 che riforma la figura dei/delle ricercatori/ricercatrici a tempo determinato e gli assegni di ricerca (che diventano contratti) e che riguarda anche direttamente la riforma dei saperi.

Presentazione del rapporto VQR 2015-2019

Il 20 Luglio alle ore 15.00 verrà presentato a Roma presso l’auditorium Antonianum il rapporto VQR 15-19. All’incontro saranno presenti il presidente dell’ANVUR, Antonio Felice Uricchio, la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, il Presidente della CRUI, Ferruccio Resta, e il presidente CONPER, Antonio Zoccoli. Il rapporto sarà presentato da Alessandra Celletti, vicepresidente dell’ANVUR e coordinatrice della VQR 15-19.

Il programma ed il link per seguire la presentazione via streaming sono disponibili qui.

Notizie dal Council Meeting della EMS

Nei giorni 25-26 giugno si è svolto a Bled, in Slovenia, il Council Meeting della European Mathematical Society. Il Consiglio è formato dai delegati delle varie società e istituzioni matematiche europee (per  l’UMI questa volta hanno partecipato Alessandra Bernardi, Fausto Ferrari e Giuseppe Savaré) e dai rappresentanti dei membri dell’EMS; si riunisce di norma ogni due anni e propone alcune indicazioni generali che vengono poi sviluppate e attuate dall’Executive Committee.

Si trattava di una riunione importante, in particolare per l’elezione del nuovo presidente dell’EMS che sostituirà l’attuale presidente Volker Mehrmann a partire dal prossimogennaio 2023. È stato eletto Jan Philip Solovej (Copenaghen) assieme alla nuova vice-presidente Beatrice Pelloni (Edinburgh), il tesoriere Samuli Siltanen (Helsinki), e uno dei membri “at large’’ dell’Executive Committee Victoria Gould (York).

Oltre alle relazioni del presidente uscente, dell’Executivee Committee e dei vari comitati, vi sono state varie decisioni significative, tra cui la costituzione di una nuova EMS Young Academy (in prospettiva 120 membri nominati entro il quinto anno dalla fine del dottorato e in carica per 4 anni, con un rotazione di 30 giovani ogni anno), la creazione di Topical Activity Group e la decisione di sostenere finanziariamente eventi di ampio respiro (semestri intensivi, conferenze di spicco, gruppi di ricerca interdisciplinari) proposti da comunità che non hanno accesso ad altre risorse organizzative e finanziarie.

Tra i tanti spunti, segnaliamo il grande impegno dell’EMS per contrastare il fenomeno dei Predatory journals e per rendere diffuso e sostenibile l’open access, in particolare con le pubblicazioni della EMS press e l’accesso libero a zbMATH. È stato poi deciso di dedicare una riunione virtuale ad hoc per discutere le relazioni con le società matematiche russe in seguito alla guerra di invasione dell’Ucraina. La prossima riunione si svolgerà invece a Siviglia durante il prossimo European Congress of Mathematics a luglio del 2024.

Mozione sul riordino dei saperi

[Riportiamo in questo post la mozione sul riordino dei saperi approvata dalla Commissione Scientifica dell’UMI del 25 maggio 2022. Questa mozione è disponibile anche alla pagina sulla classificazione dei saperi, cui fa riferimento.]

All’interno dell’Area 01 del CUN di cui la Matematica fa parte, è in atto un dibattito sulla riforma della classificazione dei saperi annunciata dalla Ministra dell’Università e della Ricerca e finalizzata a incentrare il sistema di reclutamento e dei passaggi di ruolo sui Macrosettori Concorsuali e non più sui Settori Concorsuali (DdL 2285).

La bozza di DdL 2285 in discussione presso la Commissione Istruzione del Senato contiene all’Articolo 5 una revisione del reclutamento dei Ricercatori a tempo determinato, attualmente normato dall’art. 24 della L.240/2010. L’applicazione del DdL 2285 nel suo testo attuale prevede una modifica puntuale dell’Art. 24 secondo la quale le parole «settore concorsuale» siano sostituite da «macrosettore concorsuale». Pertanto il reclutamento di un ricercatore comporterebbe la specifica del Macrosettore 01/A e di un eventuale profilo tramite l’indicazione di uno o più Settori ScientificoDisciplinari. La valutazione sarebbe affidata a Commissari
sorteggiati all’interno dello stesso Macrosettore 01/A senza alcun riferimento ai profili dei candidati.

Al contempo, non si hanno per ora notizie di previsioni di legge riguardanti l’Abilitazione Scientifica Nazionale (art. 16 della L.240/2010) e la chiamata dei professori (art. 18 della medesima legge).

La discussione è resa estremamente complessa a causa dell’incertezza del quadro normativo. Una revisione profonda della classificazione dei saperi, anche ai fini del reclutamento, dovrebbe essere successiva alla stabilizzazione delle norme per la riorganizzazione del sistema universitario.

Attualmente, la Matematica costituisce un unico Macrosettore Concorsuale (01/A Matematica) all’interno dell’Area 01. Questo Macrosettore corrisponde ad una comunità scientifica che culturalmente si identifica nell’unitarietà della Matematica, ma che allo stesso tempo, data la differenziazione e la specializzazione che nei suoi secoli di storia ha vissuto, vede oggi coesistere al suo interno domini di competenza molto diversificati per metodologie, connessioni con le altre discipline, consuetudini di pubblicazione, impatto della ricerca.

Gli strutturati del Macrosettore sono al momento circa 2300, di cui circa 1600 professori, suddivisi in 9 Settori ScientificoDisciplinari. Il Macrosettore comprende 6 Settori Concorsuali, le cui numerosità sono molto variabili, passando da un minimo di 92 professori a un massimo di 654.

Questo scenario evidenzia alcune rilevanti criticità. La competenza della  Commissione nella valutazione dei candidati potrebbe essere compromessa dalle succitate eterogeneità, mettendo anche a rischio la tenuta del sistema di fronte a eventuali contenziosi. In questa situazione si dovrebbero richiedere, ad esempio, la specifica di un profilo per i candidati e la selezione di una Commissione giudicatrice coerente con il profilo indicato. Inoltre, se un’analoga revisione della norma dovesse essere applicata anche per la chiamata dei professori, le stesse criticità  si riproporrebbero e metterebbero in serie difficoltà l’organizzazione ed il reclutamento dell’intera comunità accademica matematica.

Nel caso in cui anche l’Abilitazione Scientifica Nazionale non fosse più distinta per Settori Concorsuali, ma per Macrosettori, sarebbero presenti le suddette problematiche, e in aggiunta la criticità relativa alla determinazione di criteri e parametri preselettivi (gli attuali valorisoglia). A questo proposito si osserva che i valorisoglia vigenti sono in più di un caso diversi tra Settori Concorsuali e talvolta sono distinti anche per Settore Scientifico Disciplinare. Di questa diversità qualsiasi forma di reclutamento dovrebbe necessariamente tenere conto.

Alla luce delle precedenti considerazioni, si evidenzia la necessità di una suddivisione del Macrosettore 01/A in ambiti omogenei per competenze e consuetudini di pubblicazione.

Uno scenario che tutelerebbe le specificità è dato dalla creazione di Macrosettori Concorsuali coincidenti con gli attuali Settori Concorsuali.

Uno scenario alternativo consiste nella creazione di Macrosettori Concorsuali non necessariamente coincidenti con gli attuali Settori Concorsuali, ma rappresentanti ambiti di ricerca omogenei e con valorisoglia ASN confrontabili.

In entrambi i casi è necessario garantire all’interno delle Commissioni giudicatrici la presenza delle competenze scientifiche attualmente rappresentate dai Settori ScientificoDisciplinari e la possibilità di specificare un profilo per il candidato. La possibilità di dettagliare un profilo consentirebbe inoltre, in fase di reclutamento, di includere candidati con competenze multidisciplinari e/o in discipline emergenti.

Infine, si osserva che, anche in ambito didattico, un eccessivo accorpamento delle competenze specifiche dei vari settori è ritenuto inadatto a raggiungere gli obiettivi culturali prefissati, come risulta anche dal parere del CUN espresso nell’adunanza del 24 marzo 2022 (https://www.cun.it/uploads/7573/PAREREREVISIONE270.pdf?v=).