I Convegno GIMAT

Nei giorni 21-22 ottobre 2016 si è tenuto presso l’Università degli Studi di Catania il I Convegno “Giornate di studio dell’Insegnante di MATematica” sul seguente tema: Insegnare Matematica Oggi

Gli atti del Convegno di possono scaricare dal seguente sito: http://math.unipa.it/~grim/quaderno26_suppl_1.htm

Donne nel mondo accademico italiano

 

https://www.change.org/p/donne-e-universita-in-italia

La carriera delle Donne nell’Universita’ Italiana (con il sostegno della Conferenza Nazionale degli organismi di parità delle Università italiane).
Questa petizione è rivolta al governo, in particolare al Premier Matteo Renzi e alla ministra Stefania Giannini. La petizione consiste di cinque proposte concrete per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere nel mondo accademico italiano.
Dati facilmente reperibili in rete evidenziano la scarsa rappresentatività delle donne nel mondo della ricerca scientifica e le loro difficoltà nell’accedere ai più alti ruoli in ambito accademico. Della discriminazione di genere nel mondo scientifico si occupano numerosi enti, associazioni, comitati, convegni. In ogni Ateneo è presente un comitato per le pari opportunità. Tuttavia, la tragica percezione è che il dibattito che le donne cercano di proporre su questi temi ancora coinvolga solo marginalmente e sporadicamente l’universo maschile. La scarsa presenza di donne nel mondo accademico lede le legittime aspirazioni di eccellenti ricercatrici e causa il sottoutilizzo o la perdita di brillanti risorse umane. Questo è dunque un problema sociale che deve vedere l’intervento deciso ed efficace della politica, nel suo ruolo essenziale d’indirizzo culturale ed etico della società. La presente petizione, segue il dibattito svoltosi in occasione del convegno scientifico “Women and Research in Mathematics: the contribution of SISSA”, che si è tenuto in Settembre a Trieste, alla SISSA, sotto il Patrocinio della Regione Autonoma Friuli Venezia-Giulia, del Comitato Regionale Pari Opportunità, dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Friuli-Venezia Giulia. Accanto alla parte scientifica, momento importante dell’evento è stata una tavola rotonda glass ceiling, o “soffitto di vetro”, espressione che ben spiega quanto la carriera e l’influenza delle donne in ambito accademico sia ancora ostacolata da barriere invisibili e difficilmente sormontabili. Si è inoltre segnalato il nuovo problema del calo del numero delle donne in alcuni dottorati di ricerca Italiani che porterà, a breve, a un ulteriore decremento della presenza femminile nel mondo della ricerca scientifica italiana. Tale calo può essere parzialmente spiegato con le sempre maggiori difficoltà che le giovani donne incontrano nel tentativo di conciliare la formazione e l’attività scientifica con la costruzione di una vita personale e familiare. A titolo di esempio, si osserva che oggi si richiede ai giovani un periodo di formazione e di precariato che, nella migliore delle ipotesi, porta alla soglia dei 35  anni. Governo, istituzioni e atenei devono urgentemente prendere adeguati provvedimenti atti a fronteggiare queste delicatissime problematiche. Ne proponiamo alcuni, semplici ma determinanti, che potrebbero essere adottati subito e senza aggravio per le casse dello Stato, e che darebbero un forte segnale.
1. Si propone  che agli atenei che promuovono una politica di uguaglianza di genere in tutti i livelli dei ruoli accademici venga data una quota premiale nella ripartizione dei fondi e nella distribuzione dei punti per il reclutamento del personale accademico.
2. Nei congressi finanziati con fondi pubblici e nei progetti di ricerca si richiede una presenza minima di donne.
3. Per il bene e la crescita dell’intera società la maternità deve essere tutelata e sostenuta in ogni modo possibile. Paradossalmente, nel mondo della ricerca scientifica la maternità costituisce ancora fattore penalizzante. Per questo motivo si chiede che in qualsiasi bando o valutazione in cui ci siano dei vincoli temporali, come ad esempio l’Abilitazione Scientifica Nazionale, tali vincoli possano ricevere una proroga di 18 mesi a fronte del certificato di nascita o di adozione del figlio come succede per i bandi ERC.
4. La recente Legge Madia promuove la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche. Chiediamo che il Governo si impegni a tutelare anche le famiglie di docenti e ricercatori universitari. In particolare, si propone  che nella ripartizione dei fondi di funzionamento una quota premiale sia riservata agli atenei che stipulano convenzioni con asili nido e scuole dell’infanzia.
5. La tutela della famiglia deve essere perseguita anche uniformando normative e prassi italiane con quelle in uso nella maggior parte degli altri Paesi dell’Unione Europea. In Germania, Francia ed Inghilterra, ad esempio, non solo è concessa la compresenza nello stesso Ateneo di due coniugi; spesso i Dipartimenti stessi propongono l’assunzione di entrambi i coniugi.  L’applicazione della riforma Gelmini (art. 18 Legge 240/10) volta a limitare le deprecabili parentopoli nell’universita’ purtroppo penalizza anche la moltitudine di coniugi impegnati nello stesso settore scientifico-disciplinare.  Per questo motivo,  si propone che sia concesso di poter accedere ai concorsi per il reclutamento del personale docente e ricercatore anche nel Dipartimento cui afferisce il coniuge.
Nella speranza che la presente lettera stimoli un costruttivo dibattito pubblico, le firmatarie confidano nel sostegno degli organi di informazione e nella pronta, efficace e collaborativa risposta del Governo.

Intitolazione del Dipartimento di Matematica dell’Università di Padova

GIORNATA DEDICATA ALL’INTITOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI MATEMATICA

DELL’UNIVERSITÀ DI PADOVA

A TULLIO LEVI-CIVITA

Venerdì 25 Novembre 2016

Aula Magna, Palazzo Bo, Via 8 Febbraio 1848, 2, Padova

http://www.math.unipd.it/it/news/?id=1929

Tullio Levi-Civita nacque a Padova il 29 marzo 1873. Si laureò nel 1894 a Padova, dove ebbe come maestri, fra gli altri, Gregorio Ricci Curbastro e Giuseppe Veronese. Dopo un periodo di perfezionamento a Bologna e brevi periodi d’insegnamento per incarico a Pavia e Padova, già nel 1897, a soli 24 anni, divenne professore di meccanica razionale all’Università di Padova, dove rimase sino al 1919. Nello stesso anno fu chiamato all’Università di Roma, dove restò fino alla promulgazione delle leggi razziali nel 1938, e dove morì il 29 dicembre 1941, ignorato dal suo paese e dalle sue istituzioni. Tullio Levi-Civita è stato uno dei maggiori matematici dell’ultimo secolo. Ugo Amaldi, nella sua commemorazione tenuta all’Accademia dei Lincei il 16 novembre 1946, scrisse: “Matematico nato, nel pieno senso della parola, egli passava senza sforzo dall’uno all’altro di campi svariati, dalla meccanica analitica all’elettromagnetismo, dalla meccanica celeste alla teoria del calore, dall’idromeccanica all’elasticità, e ovunque affrontava problemi precisi ed elevati, per lo più i problemi fondamentali caratteristici dei singoli indirizzi considerati”.

Fra i contributi più importanti da lui apportati alle svariate teorie di cui si occupò, e principalmente alla meccanica e alla relatività, si annoverano quelli sulla stabilità del movimento, sulla regolarizzazione del problema dei tre corpi, sui fondamenti della Relatività, sull’idrodinamica. Oggi il suo nome è ricordato soprattutto in connessione con il “parallelismo di Levi-Civita” su varietà riemanniane, che ha dato origine ad una fioritura di nuovi studi di geometria differenziale.

Lasciò un paio di centinaia di pubblicazioni, fra cui alcuni trattati e, in particolare, un classico trattato di Meccanica Razionale (in 3 volumi) in collaborazione con Ugo Amaldi. Fu socio dell’Accademia dei Lincei e di quasi tutte le altre accademie italiane, di quella Pontificia e di molte accademie scientifiche estere. Dottore honoris causa, tra le altre, delle Università di Amsterdam, Harvard, Parigi, fu decorato della Medaglia Sylvester dalla Royal Society di Londra.

Bando Premio Montagna 2017

L’AILA (Associazione Italiana di Logica e sue Applicazioni) e l’UMI (Unione Matematica Italiana) bandiscono un premio di 2000 euro, dedicato al ricordo di Franco Montagna, per una tesi di dottorato su argomenti inerenti la Logica Matematica e le sue applicazioni.

Il Premio è riservato a un dottore di ricerca che abbia conseguito il titolo discutendo una tesi di dottorato su argomenti di Logica Matematica nel triennio dal 1 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016.
Le domande di partecipazione al concorso, e le segnalazioni di motivate candidature avanzate da parte di organismi universitari, enti di ricerca, accademie scientifiche, o singoli esperti (di cui all’articolo 2 del Regolamento) vanno presentate entro il 31 dicembre 2016 alla Presidenza AILA (aila@unicam.it), che ne trasmette prontamente notizia alla Presidenza UMI.
Bando e regolamento completo si trova nell’apposita sezione:
https://umi.dm.unibo.it/premi/premio-franco-montagna/

Bando Premio Federigo Enriques 2016

L’Unione Matematica Italiana (UMI), in accordo con il Centro Studi Enriques (CSE), bandisce il premio Federigo Enriques, destinato ad una tesi di dottorato contenente risultati originali e di grande rilievo su argomenti legati al pensiero matematico di Federigo Enriques.

Possono partecipare al concorso tutti coloro che hanno difeso una tesi di dottorato in discipline matematiche, in Italia o all’estero, conseguendo il relativo titolo, nei due anni precedenti il giorno dell’emissione del presente bando.

Le domande di partecipazione devono pervenire entro e non oltre il 31/12/2016 all’indirizzo dipmat.umi@unibo.it.
Bando e regolamento completo si trova nell’apposita sezione:
https://umi.dm.unibo.it/premi/premio-federigo-enriques/

Bando Premio UMI-SISM

L’Unione Matematica Italiana (UMI) e la Società Italiana di Storia delle Matematiche (SISM) bandiscono un premio, per un’opera o un gruppo di lavori di alto rilievo scientifico nell’ambito della Storia delle Matematiche, con particolare riferimento ad argomenti che concernano gli sviluppi della Matematica in Italia.
Possono partecipare al concorso giovani studiosi il cui quarantesimo compleanno non sia caduto entro la data di scadenza del bando. Motivate candidature possono inoltre essere avanzate da parte di organismi universitari, enti di ricerca, accademie scientifiche, o singoli esperti.
Le domande di partecipazione al concorso, e le segnalazioni di cui all’articolo 2 del regolamento, vanno presentate alla segreteria UMI (dipmat.umi@unibo.it) entro e non oltre il 31/12/2016.
Bando e regolamento completo si trova nell’apposita sezione:
https://umi.dm.unibo.it/premi/premio-umi-sism/

XV Congresso SISM

Dal 10 al 12 novembre 2016 si terrà presso l’Università degli Studi della Basilicata, a Potenza, il congresso della SISM sui temi seguenti:
L’EREDITÀ DI LEIBNIZ NEL SETTECENTO
MATEMATICA E APPLICAZIONI TRA OTTOCENTO E NOVECENTO

http://www.sism.unito.it/node/congressi/potenza/index.html

Sull’esito della valutazione delle domande di finanziamento dei PRIN 2015

Alla Segreteria del MIUR
Al Capo Dipartimento, prof. Marco Mancini
Al Presidente Crui, prof. Gaetano Manfredi
In relazione all’esito della valutazione delle domande di finanziamento
dei PRIN 2015, la Commissione Scientifica dell’UMI rileva quanto segue:
A) I 90 ML di Euro stanziati per questa tornata, la prima dopo molti anni
di assenza di finanziamenti alla ricerca universitaria, erano davvero
pochissimi.  Come purtroppo c’era da attendersi, questo ha portato al
mancato finanziamento di progetti ottimi e al sottofinanziamento dei
progetti eccellenti. Per quanto riguarda in particolare la Matematica, una
delle conseguenze è stato il sorprendente mancato finanziamento di intere
aree scientifiche che sono assai attive e vitali nel nostro paese.
Lo scarso finanziamento per la ricerca universitaria, in particolare per
quella di base, ormai ampiamente acclarato e ben documentato sulla base di
dati incontrovertibili, ha creato una situazione insopportabile che
impedisce agli scienziati che operano nel nostro paese di  svolgere
un’attività di ricerca competitiva con i paesi leader della ricerca
europea e mondiale con cui ci raffrontiamo e siamo in rapporti. Tali paesi
infatti danno una ben diverso e decisamente più sostanzioso appoggio al
loro sistema universitario e della ricerca.
B) E’ dunque necessario incrementare nettamente e subito il finanziamento
per la ricerca, e innanzitutto dare regolarità e certezza ai finanziamenti
per la ricerca. Chiediamo quindi con forza l’immediato bando di un nuovo
PRIN, con un sostanzioso apporto di fondi.
Chiediamo altresì la messa in campo di ulteriori finanziamenti
straordinari da parte del MIUR anche a complemento del presente, assai
insufficiente, PRIN.
Chiediamo ancora, al riguardo, che i consigli di amministrazione degli
atenei tengano ben presente quanto sopra nella ripartizione delle quote
premiali.
C) Il settore matematico risulta aver ottenuto un finanziamento inferiore
al 3% del totale. Trattandosi di un settore culturalmente e
scientificamente strategico per lo sviluppo del paese, si chiede che la
quota di finanziamento assegnata alla matematica cresca sensibilmente. Si
fa presente a tal proposito, ancora una volta, che  la matematica, e la
ricerca di base in generale, hanno accesso a taluni fondi europei, come a
fondi tipo PON e POR in misura assai inferiore della ricerca applicata.
Quindi il MIUR dovrebbe prestare a queste aree scientifiche di base
maggiore attenzione, pena una loro grave messa in crisi.
D) Occorre che tutto il meccanismo della valutazione dei progetti sia
estremamente trasparente. La trasparenza deve riguardare ogni passaggio,
dalla nomina dei Garanti, a quella dei Panel, alle metodologie e tecniche
di valutazione e di finanziamento adottate, alla completezza delle
informazioni finali fornite, ossia: percentuali di progetti approvati su
quelli presentati, per settori e sottosettori, percentuali di
finanziamento assegnati ai settori e sottosettori, numeri di referee
coinvolti per settori e sottosettori, quanti italiani, quanti stranieri,
ecc.
Distinti saluti
Prof. Ciro Ciliberto
Presidente UMI

Lettera aperta a Raffaele Cantone

Egregio Dottor Cantone,
il mio nome è Ciro Ciliberto, sono professore ordinario di Geometria presso l’Università di Roma Tor Vergata e presidente dell’Unione Matematica Italiana, l’associazione scientifica che raccoglie la gran parte dei matematici di professione in Italia. Le scrivo perché, egregio Dottore, di sicuro qualcuno che non le vuole bene e vuol farla passare per quel che non è, le ha fatto un brutto scherzo attribuendole le dichiarazioni che avrebbe fatto il 23 Settembre 2016, a Firenze, riportate, con gran clamore, da vari organi televisivi di stampa.
Lei avrebbe affermato ”Siamo subissati di segnalazioni su questioni universitarie, soprattutto segnalazioni sui concorsi”. E questo può essere vero, chiunque può segnalare quel che vuole e ”segnalare” non vuol dire un bel nulla, forse ”denunciare” vorrebbe dire qualcosa in più. Il grave è che le viene attribuita la deduzione che, da queste non meglio precisate ”segnalazioni”,  ne derivi che la corruzione dilaghi nelle università del nostro paese, al punto che, secondo lei, ci sarebbe ”un grande collegamento, enorme, tra fuga di cervelli e corruzione”. Dunque, la fuga dei cervelli sarebbe in gran parte motivata non dalla drammatica e ampiamente documentata carenza di fondi e investimenti per la ricerca che determina un enorme calo di competitività e attrattività del nostro sistema universitario, con conseguente mancanza di opportunità di lavoro decoroso per i nostri giovani più brillanti, ma semplicemente dalla casta baronale corrotta e inefficiente. Ora io non posso credere che un brillante e competente magistrato come lei, un uomo di legge, possa aver, sulla base di imprecisate ”segnalazioni”, sparato nel mucchio.
Le faccio ancora presente che, le dichiarazioni che le vengono attribuite sono ridicolmente contraddittorie. La fuga dei cervelli è purtroppo una piaga che perseguita da anni il nostro sistema universitario e della ricerca. In alcuni settori, quelli culturalmente forse più avanzati, ma meno immediatamente spendibili a fini commerciali, come la matematica, siamo arrivati a situazioni davvero drammatiche: come denunciato da noi per primi, perdiamo le nostre menti più brillanti che sciamano all’estero ormai anche prima di aver concluso gli studi universitari, attratti da prospettive di lavoro ben più attraenti che attendere le magre elargizioni del governo di turno. Tuttavia il nostro ”corrotto” sistema universitario, questi giovani brillanti li produce, e sono bravi e tanto competitivi da trovare posto nelle migliori istituzioni di ricerca straniere. Questo vuol dire che, nonostante il vero e proprio accanimento dei vari governi che si sono succeduti negli ultimi circa dieci anni, nel tagliare fondi alla ricerca, il sistema incredibilmente funziona ancora, evidentemente grazie alla competenza e qualità dei docenti. I bravi ricercatori non nascono sotto i cavoli, qualcuno deve aver loro insegnato qualcosa! O no?
Leggo ancora ”non concordo che le università italiane sono baracconi burocratici; ma all’estero tutti credono che lo siano, e sappiamo bene quanto conti non solo il fatto di essere ma anche di apparire. E questo apparire costituisce un danno enorme per il nostro Paese”. Rilevo con piacere che, secondo quel che le viene attribuito, lei non crede che  ”le università italiane sono baracconi burocratici”.  Ma, mi chiedo, in quale ”estero tutti credono che lo siano”? Chi ha rilasciato queste dichiarazioni dovrebbe essere più preciso e dirci da chi, all’estero, ha avuto queste testimonianze. Certo, io non posso testimoniare per tutto l’ambiente universitario italiano, e non intendo erigermi a difensore di caste, ma posso assicurarle che per quanto concerne la matematica, l’Italia ha una grande tradizione scientifica che viene mantenuta oggi molto alta ed occupa un posto di grande prestigio internazionale. Tantissimi docenti e ricercatori italiani vengono settimanalmente invitati a parlare nei maggiori convegni internazionali delle loro ricerche, che sono tenute nel massimo conto, abbiamo scambi culturali e collaborazioni scientifiche con i ricercatori delle più prestigiose università, ecc. Quel che risulta a me, e che ormai è chiaro ai colleghi stranieri più attenti alle nostre cose, è che la situazione della ricerca in Italia è al limite della sostenibilità per le difficoltà economiche cui ho fatto cenno ed anche per le normative che alcuni politici hanno voluto appiopparci, che anche le dichiarazioni a lei attribuite sembrano giudicare viscose, paralizzanti e talvolta umilianti.
Leggo infine che lei avrebbe annunciato per l’Università ”linee guida ad hoc, che non vogliono burocratizzare, ma provare a consentire l’esercizio della discrezionalità in una logica in cui la discrezionalità però non diventi arbitrio”, regole che servano a dar conto ”a tutti i cittadini, perché l’università è il nostro futuro”. Che l’università, la scuola, la cultura, siano il nostro futuro sono in molti ad affermarlo. Peccato che nessuno ne tragga l’unica conclusione sensata, e cioè che occorre investire meglio, e soprattutto molto di più di quanto non si faccia ora, investire quanto investono i paesi con cui vogliamo confrontarci e relazionarci. Invece tutti sono sempre pronti a stabilire nuove regole, nuove ”linee guida”, tutti affermano di non voler ”burocratizzare”, ma è chiaro che più regole ci sono, più sono i vincoli o le ripetizioni e le farragini, e la semplificazione, che tutti affermano di volere, va a farsi benedire. E mi chiedo infine, ma le regole, le leggi, non ci sono già? E di nuove, non è il Parlamento preposto a farle e non i giudici? I giudici non dovrebbero applicare le leggi? In Italia, è già, senza bisogno di introdurre nuove regole e leggi, vietato truccare concorsi, vietato corrompere ed essere corrotti, no? e allora, caro Dottore, abbiamo fiducia in lei, specie se piuttosto che parlare si mette al lavoro, si rimbocca le maniche, e persegue a norma di legge i corrotti. In tal caso, può starne certo, saremo in tantissimi ad applaudirla.
Ultima cosa, mi permetto un amichevole consiglio. Se le sue dichiarazioni sono state manipolate, distorte o contraffatte, per favore, le corregga, le precisi o addirittura le smentisca. Se invece, per caso, le avesse davvero rilasciate, per cortesia, le ritratti e si scusi con i tanti, la stragrande maggioranza che all’università lavorano con serietà e abnegazione e meritano, come tutti quelli che fanno bene il loro lavoro, il rispetto suo, della stampa e dei cittadini tutti.
Distinti saluti,
Ciro Ciliberto
Presidente dell’Unione Matematica Italiana
Professore Ordinario di Geometria
Università di Roma Tor Vergata

Premio Franco Tricerri – Bando

L’U.M.I. assegna nel 2017 il dodicesimo Premio Tricerri in ricordo di Franco Tricerri, professore di Geometria del Dipartimento di Matematica “U. Dini” di Firenze, tragicamente scomparso nel giugno 1994.
Il concorso è aperto ai laureati, da non più di tre anni, in Matematica o in Fisica con tesi di argomento attinente la Geometria Differenziale.
Il premio sarà consegnato in occasione dell’Assemblea dei Soci dell’UMI nel maggio 2017. L’entità del Premio è di 1.000,00 euro.
Il regolamento del concorso è pubblicato in forma integrale sul Notiziario dell’U.M.I. (gennaio/febbraio 1995).
La scadenza per la presentazione delle domande è il

28 febbraio 2017

Coloro che intendono partecipare al concorso devono inviare:

    1. a) certificato di laurea
    1. b) copia della tesi di laurea
    1. c) eventuali altri titoli

La documentazione va inviata al Presidente dell’Unione Matematica Italiana in forma elettronica all’indirizzo dipmat.umi@unibo.it
Per informazioni rivolgersi: Segreteria U.M.I. – Dipartimento di Matematica – Piazza di Porta San Donato 5 – 40126 BOLOGNA – tel. 051/243190, fax 051-4214169.