Cento Anni di UMI a Bologna: il racconto della giornata

Il 31 Marzo a Bologna si è svolta una giornata di lavoro tra l’Unione Matematica Italiana e l’Università di Bologna per celebrare i 100 anni dell’UMI.

Di seguito il racconto della giornata e i link al materiale multimediale per rivedere l’evento.

Il racconto della Giornata
di Fausto Ferrari, Professore Ordinario (U. Bologna) e Amministratore-Tesoriere UMI

A cento anni dalla nascita dell’Unione Matematica Italiana, con UMI C UNIBO abbiamo voluto celebrare, senza alcuna velleità, la vitalità di una realtà della società italiana che, comunque la si pensi, ha condizionato, se non molti, certamente alcuni aspetti della vita culturale scientifica del nostro paese.

In  queste occasioni, con un certo distacco, non possiamo non produrci in qualche riflessione, anche solo banalmente osservando che  non sono i discendenti a scegliersi i propri avi. D’altra parte, una certa responsabilità ricade comunque su chi prosegue le attività iniziate da altri.

In ogni caso, dovremmo sentirci obbligati a comprendere il nostro passato, se non altro per non ripetere gli stessi errori, qualora ne siano stati commessi.

Quindi, non possiamo non fare un bilancio culturale e chiederci se quello che, con un linguaggio un po’ stantio, potremmo definire, anche se in un senso debole,  un corpo intermedio della nostra società, quale ritengo l’UMI sia, possa guardare al proprio passato senza timore, affinché, forte delle proprie fondamenta, possa lavorare per il futuro con serenità e autorevolezza.

Ecco perché dobbiamo conoscere per capire e decidere come proseguire il lavoro di questa associazione. 

Cento anni dopo il 31 marzo del 1922, nell’aula Cremona del Dipartimento di Matematica dell’Università di Bologna, Umberto Bottazzini ha autorevolmente rievocato alcuni  eventi della storia dell’UMI. I primi anni, così essenziali per ogni organismo umano, sono stati trattati esponendo fatti così banali nella loro formale crudezza, che tuttavia rimangono ancora molto nebulosi per le motivazioni di fondo che li hanno determinati.

Altri tempi, si potrebbe dire. L’Italia era unita da una sessantina d’anni e i nazionalismi imponevano il loro peso. La grandezza delle nazioni, all’epoca, esigeva l’esistenza di rappresentanti della scienza pronti a testimoniare il peso dello stato di cui si era membri. 

Come dimenticare il Manifesto dei Novantatré in cui gli scienziati tedeschi, e non solo, si schieravano contro: “le bugie e le calunnie con cui i nostri nemici cercano di infangare la pura causa della Germania nella dura lotta per la vita e la morte che le viene imposta”?

D’altra parte, come spiegare il ruolo e l’attività di altre società, come la Royal Society in Gran Bretagna o l’Accademia delle Scienze in Francia, a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento? 

A poco a poco, seguendo quel processo di specializzazione delle scienze, le nazioni con una storia di unità più lunga alle spalle, per prime hanno visto nascere le rispettive società matematiche. 

Caldeggiate da un malcelato spirito sciovinista, forse molto concentrate nel tentativo di dimostrare il primato della qualità scientifica del paese di appartenenza, hanno esibito le proprie ambizioni. 

Volendo fare un paragone, non del tutto azzardato, potremmo ricordare la nascita delle Olimpiadi Moderne, in cui le gare si svolgono per Nazioni e i vincitori vengono premiati in quanto appartenenti a quella nazione. 

La sbornia con cui la scienza dell’epoca, per mezzo dell’eugenetica, sembrava offrire semplici risposte, sostanzialmente di carattere tecnico, è un fatto profondamente drammatico che ha segnato pesantemente il ‘900.

Insomma, anche l’Italia, infine unita, era profondamente posseduta da quei demoni che ora ci paiono esorcizzati, ma che in realtà, purtroppo, continuano a rinnovarsi sotto diverse sembianze.

Sarebbe troppo facile giudicare gli attori di quel tempo, liquidandoli con sufficienza, evidenziandone gli interessi di parte, le umane debolezze, le convinzioni ideologiche. 

Ecco perché, allora, risulta decisivo, per comprendere gli accadimenti, approfondire le vicende che hanno coinvolto i matematici dell’UMI e non solo.

In questo senso, Loredana Lanzani ci ha magistralmente guidati in un percorso di vicende personali, riguardanti il matematico Martinelli e le sue scoperte, in cui la periferia del nostro paese la fa da padrona, come già ci è capitato di assistere con altri matematici di rango, penso a De Giorgi, il cui contributo è diventato importante solo dopo essere stato amplificato dal megafono della lingua prevalente, quella inglese, ma soprattutto dai mass media dominanti.

Presi da questo flusso di pensieri, la giornata si è avviata alla conclusione con l’intervento di Luca Migliorini, il quale, molto concretamente, ci ha richiamato alla priorità dei nostri interessi: alla Matematica, nella sua essenza e bellezza, a prescindere dalle applicazioni.

Insomma, abbiamo passato un interessante pomeriggio che ci ha dato molti spunti di riflessione dai quali ripartire rinvigoriti, in questo cammino di coinvolgimento della Matematica nella società intrapreso dall’ UMI, aumentando la capacità di ascolto verso tutti, ma nel contempo accettando la responsabilità di assumere anche decisioni, a volte non semplici, ma sempre nell’intento di agevolare la comprensione dei fatti e sforzandoci di esaltare quell’onestà intellettuale con cui ogni Matematico deve confrontarsi ogni giorno nel suo lavoro.

La partecipazione a distanza della Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, e, in presenza ,del Magnifico Rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, e del Direttore del Dipartimento di Matematica dell’Università di Bologna, Fabrizio Caselli, si è tradotta in un forte segnale da parte delle istituzioni, con le quali l’UMI si confronta quotidianamente, per il raggiungimento degli obiettivi di integrazione e valorizzazione della Matematica. Si tratta di un percorso che deve svilupparsi per mezzo di un incessante lavoro di diffusione e approfondimento, alla quale l’Unione Matematica Italiana non intende certo sottrarsi. 

In questo senso, il Presidente dell’UMI, Piermarco Cannarsa, ha testimoniato il pieno impegno da parte di tutti i soci, anche ricordando che con UMI C UNIBO si è dato inizio al periodo di celebrazioni del centenario dell’UMI e che comunque, le attività in cui è impegnata l’Unione Matematica Italiana nell’eliminazione di tutte le barriere che impediscono il libero esercizio delle proprie aspirazioni, non solo dal punto di vista matematico, continuano con piena intensità e convinzione.

Come in tutte le feste di compleanno che si rispettino, possiamo dire anche che c’è stato anche un gradito regalo!

Infatti, il 29 marzo 2022, con tempismo perfetto, il CdA dell’Università di Bologna ha approvato la nuova convenzione tra UMI e Università di Bologna, garantendo quella tranquillità e continuità operativa di cui l’Unione Matematica Italiana ha bisogno per lavorare al meglio.

Un ringraziamento particolare va dunque al Magnifico Rettore dell’Università di Bologna. 

Altrettanto gradito è stato poi il saluto d’indirizzo con cui la Ministra per le pari opportunità e la famiglia ha esortato tutti gli attori della formazione, non solo universitaria, al raggiungimento di elevati livelli qualitativi nella preparazione matematica delle studentesse e degli studenti, per l’ineludibile esigenza della società di avere donne e uomini preparati, ma soprattutto persone libere di decidere in piena autonomia del proprio futuro. 

Infine, nel ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, contribuendo alla riuscita di questa giornata, occorre ricordare il sapiente ruolo svolto da Salvatore Coen nella puntale conduzione della manifestazione. 

Video dell’evento
Prima parte
  • Elena Bonetti (Ministra per le pari opportunità e la famiglia), Giovanni Molari (Rettore UniBo), Piermarco Cannarsa (Presidente UMI), Fabrizio Castelli (Direttore Dip. di Matematica UniBo)
  • 15.10: Umberto Bottazzini, 1922-1942: i primi vent’anni di vita dell’UMI

Seconda parte