Gaetano Caricato (1922 – 2025)

Il 21 aprile 2025 si è spento serenamente Gaetano Caricato, professore di Meccanica Razionale e socio fondatore dell’Unione Matematica Italiana.

Nato a Foggia nel 1922, la sua giovinezza fu segnata da eventi difficili: problemi di salute lo costrinsero a interrompere gli studi in Ingegneria, e nel 1943 fu chiamato alle armi. Rientrato dal fronte nel 1944, affetto da una grave forma di tubercolosi, trovò la forza di ricominciare. Quegli anni durissimi sono rievocati con toccante lucidità nel suo libro Il diario di Federico.
Ripresi gli studi, si laureò in Scienze Matematiche all’Università di Napoli, sotto la guida di Renato Caccioppoli, di cui fu anche assistente. A distanza di decenni, nel 2005, gli dedicò un sentito ricordo sulla rivista Ricerche di Matematica, testimoniando così la stima duratura per una figura centrale della scuola matematica napoletana.
Pur appassionato della ricerca matematica, Caricato nutrì per tutta la vita un interesse profondo per la Filosofia, che considerava intimamente connessa alla Fisica Matematica e alla sua capacità di dare ordine e senso ai fenomeni.
Entrato nel gruppo di ricerca di Antonio Signorini a «La Sapienza» di Roma, avviò i suoi studi nel campo della Termoelasticità matematica. Successivamente prese parte, con altri giovani studiosi guidati da Carlo Cattaneo, a un ambizioso progetto: la riformulazione della Relatività generale einsteiniana rispetto a un riferimento fisico assegnato.
Dal 1970 fu titolare della cattedra di Meccanica Razionale, prima a Napoli e poi, dal 1975 al 1998, a Roma, presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali de «La Sapienza».
Nel corso della sua carriera ha offerto contributi significativi allo studio del problema di Cauchy, sia per le equazioni gravitazionali (nel vuoto e per un fluido perfetto), sia per le equazioni di Maxwell-Einstein, applicando con rigore la teoria delle proiezioni elaborata da Cattaneo. In ambito elastico, ha ampliato i risultati di Vito Volterra sulle distorsioni elastiche ai materiali trasversalmente isotropi e ha risolto con eleganza un classico problema bidimensionale di elastostatica proposto da Signorini, impiegando il metodo delle variabili complesse di Mushelišvili.
I suoi studi sono confluiti in importanti manuali universitari e in voci di autorevoli dizionari enciclopedici.
Uomo di vasta cultura, ha coltivato per tutta la vita l’amore per la Poesia e per la Musica, ottenendo riconoscimenti e premi letterari. Alcune sue poesie sono pubblicate in antologie italiane e internazionali. Nei suoi versi convivono stupore e inquietudine: lo stupore “religioso” per la razionalità dell’universo e per la bellezza dell’arte, e l’inquietudine morale di fronte al male e al dolore del mondo.
Lo ricordiamo con affetto profondo, come Maestro e come collega. La sua figura ha lasciato un’impronta indelebile, sia sul piano umano che su quello scientifico.
Giuseppe De Cecco
Giuseppe Saccomandi