Gianfranco Capriz (1925 – 2022)

Il 10 ottobre è morto Gianfranco Capriz, professore emerito di Fisica Matematica all’Università di Pisa, socio UMI dal 1960 e Socio Fondatore dal 1996. Dell’UMI era stato anche vicepresidente nel triennio 1976-1979.

Pubblichiamo due suoi ricordi, di Paolo Maria Mariano e Paolo Podio Guidugli.

Lunedì 10 ottobre 2022, mattina: muore Gianfranco Capriz, fisico matematico, Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei e membro di quella Peloritana, professore emerito dell’Università di Pisa, normalista. Era nato a Gemona del Friuli il 16 ottobre 1925. L’origine ancestrale pare fosse più a nord, a Pradielis, in una valle in cui s’era rifugiata una tribù protoslava nel 700d.C., fuggendo ai Longobardi; da lì, alla fine del 1600, un antenato poteva esser disceso in cerca di lavoro a Gemona.

A Pisa, Gianfranco Capriz era stato il primo a laurearsi con Alessandro Faedo, dopo un anno di internamento, durante la Seconda Guerra Mondiale, a Camp Antonie, Bitterfeld, un lager di supporto agli impianti della IG Farben. Decenni più tardi, la moglie Barbara, inglese, ricordava come nel sonno riprendesse sempre la posizione fetale adatta ai tavolacci conosciuti nel lager.

Nel 1966 divenne professore ordinario di Meccanica Razionale nell’Università di Pisa, dopo aver lavorato presso la English Electric Company. Fu presidente dell’Associazione Italiana di Meccanica Teorica e Applicata e dell’ISIMM (società scientifica internazionale), e vice-presidente dell’Unione Matematica Italiana.

A Pisa ebbe un ruolo duplice. Come direttore di Istituti CNR (1963-1983), prima dell’IEI (Istituto per l’Elaborazione dell’Informazione), poi del CNUCE, promosse lo sviluppo dell’informatica in Italia, di seguito anche come presidente della società Tecsiel del gruppo Finsiel. Da direttore del CNUCE, nel febbraio 1980 aprì i colloqui che avrebbero portato Pisa, e quindi l’Italia, ad avere il 30 aprile 1986 il primo collegamento con la rete americana ARPANET, la progenitrice di Internet, con il lavoro di Luciano Lenzini e Stefano Trumpy.

Come fisico-matematico, si occupò di meccanica dei continui (lo studio del comportamento dei corpi deformabili: le mie mani che battono sui tasti del computer per scrivere questo articolo, le pagine che avete aperto per leggerlo, voi stessi, la sedia dove siete seduti, e così via). Da fisico-matematico stabilì stretti contatti tra la scuola italiana e quella americana di Clifford Ambrose Truesdell III che, a partire dagli anni ’60, operò un intenso lavoro di analisi dei fondamenti e di sviluppo della meccanica dei continui. Fece egli stesso parte di quella scuola: propose teorie e metodi per affrontare lo studio del comportamento dei corpi complessi, tra cui troviamo quei materiali esotici ormai così d’uso nella tecnologia avanzata.

Lo incontrai durante il mio dottorato. Ci misi tre anni per cominciare a capire quanto fosse profondo ciò che insisteva ad analizzare. Eppure avevo già studiato suoi articoli.

Ha svolto ricerca teorica attiva fino al maggio del 2021. Da scienziato è stato di inusuale creatività; era un inesauribile narratore di storie, un uomo colto che non vedeva netta distinzione tra cultura scientifica e cultura umanistica, un maestro per molti, diretto e indiretto; per quanto mi riguarda, anche un amico onesto e leale, di quelli che s’incontrano di rado.

Paolo Maria Mariano

[Il 10 ottobre] si è spento a Bologna Gianfranco Capriz; avrebbe compiuto 97 anni il 16 ottobre prossimo; era nato, come gli piaceva di ricordare, a Gemona del Friuli, da una famiglia Carpiz di origine slava, che si era stabilita tra quei monti alla fine del 1600 e che ancora abita il villaggio friulano di Pradielis, famiglia della quale un errore di trascrizione nel registro parrochiale di Gemona aveva creato il ramo del quale egli portava il cognome.

Socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei dal 1988, Capriz ne era socio nazionale dal 2003. Era professore emerito dell’Università di Pisa, dove dal 1962  aveva insegnato prima Meccanica Razionale e poi Fisica Matematica. A Pisa era anche stato Direttore dell’Istituto per l’Elaborazione dell’Informazione del C.N.R. (1968-78) e del CNUCE (1979-83), nonché presidente della Tecsiel SpA, dal 1983 sino al 1992.
Il suo prestigio di scienziato dedito a trovare e stimolare le interazioni tra matematica e ingegneria è stato ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica, che lo ha chiamato a ricoprire ruoli apicali tanto in Italia (vicepresidenza dell’Unione Matematica Italiana, 1976-1979; presidenza dell’Associazione Italiana di Meccanica Teorica e Applicata, 1998-2001) che all’estero (vicepresidenza dell’International Society for the Interactions of Mathematics and Mechanics, 1983-1986, presidenza 1996-2000).
Molte le imprese nelle quali si è cimentato e molti i relativi raggiungimenti, dei quali vale ricordarne qui almeno due: il contributo decisivo alla nascita e crescita della scienza dell’informazione in Italia e il ruolo centrale nello sviluppo di una scuola italiana particolarmente attenta alle questioni di fondamento in meccanica dei mezzi continui.
Paolo Podio Guidugli