Le tabelle di questo documento contengono una serie di dati numerici e bibliometrici sui matematici italiani, dove in questo contesto “matematico italiano” significa “docente universitario afferente a un settore scientifico-disciplinare MAT”. I dati sono stati raccolti grazie alla collaborazione delle segreterie dei dipartimenti di matematica di Pisa e di Roma Tor Vergata, che ringrazio sentitamente. Senza che questo rappresenti una presa di posizione in alcun senso riguardo l’uso di dati numerici o bibliometrici nei vari contesti, si cerca di contribuire, fornendo dati precisi, alla discussione in corso sulla valutazione della ricerca matematica in Italia, argomento su cui la Commissione Scientifica UMI si è anche espressa nel documento Valutazione della ricerca in Matematica del giugno 2010.
Il primo gruppo di tabelle contiene la distribuzione numerica dei matematici italiani fra i vari Atenei, sia totale che suddivisa per fascia e settore. Sono stati considerati tutti gli appartenenti ai settori MAT, indipendentemente dal dipartimento a cui afferiscono. I dati sono aggiornati ad agosto 2011, e sono stati ricavati dal sito ministeriale http://cercauniversita.cineca.it.
I matematici sono suddivisi fra 68 università; l’ateneo con più matematici è Roma La Sapienza (161), e quelli con meno matematici (1 ciascuno) sono Castellanza, Macerata, IUSS Pavia, LUMSA Roma, LUSPIO Roma, Europea di Roma, Teramo e Tuscia. Solo in 26 atenei il numero dei matematici presenti è maggiore di 40, permettendo (in teoria, ma non è detto che avvenga davvero) la creazione di un dipartimento di sola matematica; in tutti gli altri casi i matematici saranno in dipartimenti misti.
Riguardo la distribuzione fra le fasce, si nota che solo 1 settore (MAT/08) ha una distribuzione a piramide; 4 settori (MAT/03, 05, 06 e 09) hanno una distribuzione a clessidra, 3 settori (MAT/01, 02 e 04) una distribuzione a botte, e 1 settore (MAT/07) ha addirittura una distribuzione a piramide rovesciata.
Il secondo gruppo di tabelle contiene (oltre a una tabella riassuntiva con la distribuzione dei docenti per settore e fascia) le medie e mediane di diversi indicatori bibliometrici, calcolate sia sul totale dei matematici italiani sia considerando separatamente i singoli settori scientifico-disciplinari o concorsuali o le singole fasce (ricercatori, associati, ordinari).
I dati sono stati raccolti usando la banca dati MathSciNet dell’American Mathematical Society. Questa banca dati raccoglie dati bibliografici (e nella grande maggioranza dei casi, recensioni) degli articoli matematici pubblicati su riviste (sia cartacee che elettroniche; a oggi più di 1900 riviste correnti) o su atti di convegno con referee, e di monografie di ricerca (o libri di testo di livello avanzato) a diffusione internazionale; copre anche articoli o libri di altre discipline che contengono nuovi risultati matematici o forniscono interessanti applicazioni di matematica nota. La copertura è completa a partire dal 1940, ma sono presenti anche dati precedenti.
MathSciNet ha un sofisticato meccanismo di identificazione dei singoli autori (a oggi la banca dati ne contiene 600772). A partire dal 2000 (o, in alcuni casi, dal 1997) MathSciNet contiene anche le bibliografie degli articoli apparsi su un sottoinsieme (450 riviste circa) di riviste selezionate dal comitato editoriale; è da tenere presente che questo processo di selezione necessariamente esclude riviste (e relative bibliografie) di aree non matematiche.
Per ciascun matematico italiano, sono stati estratti da MathSciNet i seguenti dati (aggiornati a luglio 2011):

  • Numero totale pubblicazioni dal 2005 a oggi;
  • Numero totale di pubblicazioni;
  • Anno prima pubblicazione;
  • Numero totale di citazioni ricevute;
  • Numero di autori distinti che lo citano;
  • Numero massimo di citazioni ricevute da una sua pubblicazione;
  • H-index (definito come il massimo n per cui l’autore ha n pubblicazioni aventi ricevuto almeno n citazioni ciascuna).

Si noti che i primi tre dati sono precisi e affidabili (almeno per quel che riguarda le pubblicazioni prettamente matematiche, un po’ meno per le pubblicazioni fuori dall’ambito più specificatamente matematico); invece gli ultimi quattro sono tipicamente sottostimati, sia per inevitabili motivi temporali (non sono considerate citazioni effettuate prima del 1997) sia a causa del processo di selezione delle citazioni (che però riduce le possibilità di manipolazione impropria dei dati bibliometrici).
A partire dai dati raccolti sono stati calcolati anche i seguenti indicatori:

  • Età accademica, definita come il numero di anni passati dalla prima pubblicazione a oggi;
  • Numero medio di pubblicazioni per anno di età accademica;
  • Numero medio di citazioni per pubblicazione;
  • Numero medio di citazioni per anno di età accademica;
  • Numero medio di autori distinti citanti per anno di età accademica;
  • H-index diviso per l’età accademica.

Infine, sono state calcolate medie e mediane di tutti questi dati e indicatori, sia sulla popolazione di tutti i matematici italiani sia considerando separatamente le varie fasce e/o i vari settori scientifico-disciplinari e concorsuali.
Nell’esaminare questi dati, ed evitarne un uso improprio, è importante tenere presente che:
 
a. I dati sono inutilizzabili per il settore MAT/04 – Matematiche complementari (cioè Storia e Didattica della Matematica), in quanto una grande percentuale delle pubblicazioni e delle citazioni in questi settori avvengono in riviste non prettamente matematiche, e quindi non sono considerati in MathSciNet.
 
b. Mentre la copertura delle citazioni a pubblicazioni di matematica di base è molto accurata, la copertura delle citazioni a pubblicazioni di matematica applicata è più carente, in quanto, di nuovo, non sono considerate le citazioni provenienti dall’esterno della matematica. Di conseguenza, i risultati ottenuti nei settori MAT/08 e 09 sono sottostimati; e lo sono in parte anche per i settori MAT/06 e 07, che contengono una percentuale non indifferente di matematici applicati.
 
c. Il settore MAT/05 ha numeri di pubblicazioni lievemente maggiori a quelli degli altri settori, ma numeri di citazioni quasi doppi rispetto agli altri settori. Questo è dovuto alle dimensioni numeriche (anche a livello internazionale) della popolazione di riferimento, sensibilmente più grande rispetto a quella di altri settori.
 

Marco Abate, 1 ottobre 2011